giovedì 3 febbraio 2011

I dittatori hanno le gambe corte


Le grandi testate internazionali sono in fibrillazione. Un' eventuale imminente caduta di Silvio Berlusconi lascerebbe sguarnite le pagine del gossip per mesi.


Giornalisti ed editori si stanno muovendo con un sottile lavoro di diplomazia parallela per capire chi potrà rimpiazzare l’istrionico premier italiano. Esterrefatti dalla sostanziale tenuta degli indici di gradimento si chiedono: se neanche la prostituzione minorile l’ha scalfito, cosa deve ancora combinare per veder ridurre i propri consensi?
Qual è il limite di sopportazione dell’italiano sub-medio?
Quale evento potrebbe smuovere anche le coscienze più assopite o ciecamente ideologizzate? Coprofagia? Antropofagia? Necrofilia? Meteorismo incontrollato? Acne?
Non si sa.
Ma per correre ai ripari, la Farnesina sta segretamente prendendo contatti con una serie di candidati degni di rimpiazzarlo nel cuore degli italiani.

Mugabe
Esotico, estroverso, amante del lusso e delle belle donne, ha tutte le credenziali per piacere al popolo italiano. In più le accuse di cannibalismo ne fanno un perfetto argomento di conversazione da talk show Mediaset. Intervistata sulla proposta, Barbara D’Urso ha dichiarato: “sempre meglio che essere froci”. Pronta la difesa preventiva de “Il giornale” (che verrà lasciato in eredità al successore di Berlusconi, insieme a Chi, al TG1 e a Bonaiuti):
Persecuzione alimentare! Anche la Boccassini una volta ha mangiato le ostriche crude!

Jean Claude Duvalier
Variante caraibica di Mugabe, potrebbe sfondare nei gradimenti solo dopo la partecipazione ad un reality show; sicuramente più a suo agio all’Isola dei Famosi, gli spin doctors hanno consigliato di azzardare l’opzione Grande Fratello: l’eventuale esibizione di una non comune virilità potrebbe avvantaggiarlo notevolmente nei sondaggi. Come è da anni noto alla sinistra, l’opacità sessuale del candidato inibisce l’elettore, lo mortifica e l’incupisce: proprio per questo il candidato sindaco di Torino sarà Piero Fassino.

Kim Jong Il
Il Grande Padre della Corea del Nord potrebbe trasferirsi in un clima più mite, se adeguatamente retribuito. Di lui gli italiani apprezzerebbero sicuramente il disinvolto uso delle istituzioni e il raffinato culto della persona, nonché quell’indolente aria paffutella che tanto intenerirebbe la popolazione geriatrica femminile. Le differenze linguistiche, ma soprattutto gli occhiali da vista decisamente demodè, potrebbero essere l’unico serio ostacolo alla successione: nel primo caso il problema verrebbe facilmente rimosso mediante l’uso di un autorevole portavoce quale Daniele Capezzone, anche lui in dotazione ereditaria insieme ad una fornitura di scarpe rialzate e ad uno spazzolino elettrico. Per il secondo problema si è mosso l’intero sistema moda italiano, il quale, dopo snervanti quanto inutili tentativi di disegnare una montatura che alleggerisse il pingue volto, ha furbamente optato per la soluzione opposta: riprodurre gli occhiali del Caro Leader, venderli a 500 euro e farli diventare il fenomeno di tendenza del 2011.

Milosevic
Sebbene morto, ha ancora alcune carte spendibili sul mercato politico italiano: il nazionalismo patriottico nell’ambito di un ottica federalista (che suona paradossale, ma non lo è), la folta capigliatura brizzolata e il sostanziale disinteresse per la vita umana.
E poi è un uomo tutto d’un pezzo. E questo agli italiani piace molto.
Per ovviare allo spiacevole inconveniente della sua inopportuna dipartita, basta un accorto montaggio dei videomessaggi da trasmettere durante i telegiornali, astutamente assemblati da suoi precedenti interventi pubblici. Anche le tradizionali incursioni telefoniche ai principali programmi di approfondimento, consuetudine dalla quale non si può esimere, come gli auguri di natale, sono facilmente realizzabili; il messaggio a senso unico, dato che non prevede domande o interruzioni di alcun genere, può facilmente essere preconfezionato presso le sale di montaggio Mediaset. Unico rischio: una leggera inclinazione a fomentare la guerra civile. Il rischio è facilmente contenibile medianti dosi massicce di telepromozioni.

Berlusconi
Ad oggi l’opzione più papabile è una riproposizione integrale dello stesso Berlusconi, stampato su cartoncino patinato in scala 1:1. Pratico e maneggevole, può essere ripiegato nel bagaglio a mano di Bonaiuti.Video e audio messaggi potranno essere riproposti con la stessa casalinga disinvoltura di una puntata di Forum già andata in onda. Oltraggi e nefandezze saranno perpetuati ad interim da Daniela Santanchè.

martedì 1 giugno 2010

Una telefonata accorcia la vita



“ Anche il tuo vicino ti ascolta. Digli di smettere!”
La nuova campagna di pubblicità progresso non lascia spazio a dubbi.
Il messaggio è chiaro: siamo tutti spiati.
Ma da chi? Madri che spiano figlie, figlie che spiano fidanzati, fidanzati che spiano zii, animali domestici che spiano animali selvatici, badanti che spiano vecchi e viceversa. L’effetto domino è inarrestabile. E nessuno si fa più i fatti suoi! Da quando Berlusconi ha mostrato alla televisione una sua caccola spacciandola per una microspia, l’opinione pubblica chiede a gran voce di risolvere il problema della privacy.
Il solerte governo ha così approntato una legge ad hoc per salvaguardare i cittadini onesti e laboriosi. Qualche guastafeste comunista, probabilmente affranto dalla sua trascurabile virilità, ha però sollevato alcune patetiche pignolerie, in assurda sintonia con qualche straniero impertinente (e sicuramente gay):
cosa accadrà alle indagini sulla malavita organizzata?
Che tradotto dal linguaggio disfattista delle sinistra significa: che ore sono?
Dopo che Berlusconi ha risposto “le 10 e 22”, la legge è stata approvata e i parlamentari Pdl hanno estratto il telefonino dalle tasche, allestendo all’istante un siparietto musicale sulle note di “stop telephone” di Lady Gaga, con la Santanche nel ruolo della stessa.
Frizzi e lazzi a parte, la giustizia non è in pericolo; il Decreto contiene infatti un elenco puntuale delle azioni da mettere in atto per individuare i criminali anche senza il voyeuristico apporto delle intercettazioni telefoniche.

1. Seguire i consigli della nonna
Alla stregua dei migliori cani antidroga, gli anziani italiani possiedono quella capacità extrasensoriale che gli permette di individuare qualsiasi malfattore a distanze di diverse decine di metri; esperienza che quasi tutti hanno testato almeno una volta sentendosi dire: “quel tuo amico non mi piace!”. Una decennale esperienza in truffe e raggiri nei negozi di alimentari e migliaia di puntate di Forum li hanno trasformati in un bacino numericamente illimitato di tutori dell’ordine. Moralisti integerrimi, non solo reprimono, ma educano alla coscienza civile. Il Ministero dell’Interno prevede di sguinzagliarne un numero apocalittico in tutti i principali centri di potere: uffici postali, mercati rionali, bocciofile, sagre paesane. Oltre all’indubbio risparmio per il ministero, renderanno finalmente superflue le intercettazioni, sopperendole con la loro spiccata e sorprendente capacità di non farsi mai gli affari loro in qualsiasi contesto della vita, sia pubblica, ma specialmente privata. Tutte le informazioni provenienti dagli agenti saranno inserite in un complesso data base che elaborerà nuove ed aggressive campagne pubblicitarie per i montascale elettrici.

2. Giocare ad “Aula Bunker”
Il nuovo spassoso gioco a premi Mediaset, condotto da Enrico Papi ed approvato da Angelino Alfano, si prefigge l’obiettivo di svecchiare il grigiore delle indagini giudiziarie, restituendo quella componente ludica ed imprevedibile che tanto ha fatto la fortuna di “Indovina chi?”.
Il concorrente di turno, dotato di toga nera e parrucca Luigi XVI, prende il posto del giudice in un’aula di tribunale posticcia (la stessa di Forum), mentre sul banco degli imputati sfilano 20 personaggi misteriosi. Grazie alle proverbiali capacità fisiognomiche degli italiani e con un pizzico di fortuna, si dovrà individuare chi tra tutti è un camorrista. Se indovinerà, il criminale sarà assicurato alla giustizia, viceversa, sarà rilasciato senza accuse ed il concorrente vincerà un prosciutto.

3. Tirare a indovinare
Per sfogare il proprio irrefrenabile desiderio giustizialista, il PM avrà la facoltà di selezionare un cittadino alla settimana da indagare, sorteggiandolo dall’elenco telefonico delle provincie depresse, Rovigo in testa. Il PM soggiornerà gratuitamente nell’abitazione dell’individuo, investigando sul suo passato, rovistando tra la sua biancheria e ponendo domande scomode, sia a pranzo che a cena. Non sono comunque permesse le intercettazioni telefoniche: si potrà ascoltare le conversazioni private origliando direttamente dalla cornetta e, in casi estremi, intervenire nel dibattito esprimendo il proprio pensiero a voce alta.
Se dopo 70 giorni di indagine non emergesse nessun capo di accusa (onanismo, scarsa igiene personale, eccesso di cultura, ecc.), il PM avrà comunque la possibilità di abusare sessualmente del soggetto.

4. Fare finta di niente
La criminalità organizzata, come tutte le paure ataviche dell’uomo, è frutto dell’immaginazione e dell’ autosuggestione. I medici ci insegnano che in questi casi è meglio far finta di niente, distrarsi, fare shopping, guardare la tv, e sorridere al mondo che ti sorride. Dopo poche settimane, la corroborante sensazione di vivere in un mondo migliore ci farà esclamare di gioia “che bello amare!”

4 bis. Usare il metodo detto “della suocera Trevisana” (parte riservata ai soli leghisti)
Rastrellare i negggri e rispedirli al loro paese, che tanto sono tutti criminali. E il problema della delinquenza è risolto! P.S. Non dimenticarsi di piantare le ortensie in giardino.

martedì 2 marzo 2010

Chi trova un I Pod trova un tesoro

L’autorevole rivista “Blogger’s Voice” (che tradotto suonerebbe come “La Voce del Bar Sport” ovvero come straparlare di tutto da perfetti incompetenti e vivere felici) ha finalmente assegnato il suo più alto riconoscimento all’ingegno umano, il “Revolution man of the century award” (che tradotto suonerebbe come “ Premio all’uomo più sopravvalutato del secolo” ovvero come rubare le caramelle ad un bambino, succhiarle, rincartarle, restituirle e vivere felici).
Il suo significativo contributo al progresso dell’umanità, la sua lungimiranza e la sua fiducia nell’avanguardia tecnologica hanno permesso alla civiltà occidentale un salto evolutivo paragonabile a quello tra l’Homo Abilis e il parlamentare leghista.
Quest’uomo è Steve Jobs, il fondatore della Apple e l’inventore della filosofia tecnocratica de “i panni sporchi si lavano di giovedì, i panni puliti no, venerdì pesce”.
Grazie al suffragio universale del popolo della rete, il magnate californiano ha distanziato nettamente altre personalità, che in principio si davano per favorite, come Papa Wojtila e i Pokemon.
Il voto plebiscitario è sicuramente da attribuire all’ultimo innovativo prodotto della Apple, l’I-Pad, una tavoletta elettronica per la lettura di libri e quotidiani che pesa 20 volte di più di un giornale, non puoi arrotolare sotto al braccio, non puoi portare in spiaggia, non puoi raccoglierci la cacca del cane e non puoi ammazzarci le mosche (nella fase di collaudo qualche tentativo è stato effettuato, con esiti rovinosi), però è bianca e molto cool (che tradotto starebbe per “bella senz’anima” ovvero come sposare un donna brutta, antipatica e povera, accorgersi dopo il matrimonio che è un uomo e vivere poco felici).
Dopo le premiazioni, Jobs è stato colpito da un raptus di megalomania e ha minacciato di continuare imperterrito a sfornare oggetti bianco lucido, se il mondo non gli pagherà una cifra stratosferica, o quantomeno il conto dell’odontoiatra. L’umanità si è detta favorevole ad essere ricoperta di indispensabili oggetti bianco lucido. Vediamo quale sarà il nostro destino.

Ottobre 2010. I-Duck
Steve Jobs, ulteriormente dimagrito, calvo e con la barba da santone indù, sale sul palco per presentare il gadget tecnologico che stupirà il mondo: una paperella di gomma bianca lucida da usare indifferentemente come paperella da bagno, paperella grazioso soprammobile o paperella da giardino. Grazie alla tecnologia touch screen ( che tradotto suonerebbe come “ non lasciarmi le ditate, grazie”), è sufficiente sfiorarla perché emetta un rassicurante suono da paperella di gomma (tipo peee peee). A 100 dollari in più è in vendita la versione contente l’indispensabile libreria di Mp3 dei suoni di tutte le specie di paperelle del mondo. Compiacimento e morbosità da parte dei blogger.

Settembre 2012. I-Bic
Steve Jobs, in carrozzella e flebo di soluzione fisiologica, si presenta sul palco con in grembo l’ultimo ritrovato nel campo della scienza calligrafica. Dopo anni di studi bio-antropometrici, i tecnici di Cupertino sono riusciti infatti a sintetizzare la forma perfetta per la scrittura a mano. Per i blogger è un “concentrato di tecnosensorialiasmo plastico”, per i detrattori è una Bic, L’inchiostro è stato sostituito con un flusso di particelle nano tecnologiche ad assorbimento cromatico, il cui effetto visivo è uguale a quello dell’inchiostro, odora come l’inchiostro e sporca le mani come l’inchiostro.
È usa e getta come una Bic, ma costa 500 dollari. Il colore bianco lucido e le infinite possibilità di personalizzazione con loghi e suonerie di gattini e pulcini canterini, ne decreta l’immediato successo globale.
I blogger la usano come cerbottana.

Maggio 2019 - I Hitler
Dall’interno del suo polmone d’acciaio bianco lucido, Steve Jobs presenta all’umanità riunita davanti ai teleschermi l’ultima frontiera del Safety Personal Identification (che tradotto starebbe per “chissà se quello là è un rumeno?” ovvero come farsi soprannominare Svastichella e vivere felici).
Per mezzo del potentissimo software Lombrosiano di lettura fisiognomica e grazie alle potenzialità di interfaccia della “realtà espansa”, il pratico dispositivo permette all’utente di vedere attraverso lo schermo le persone intorno a lui secondo la loro vera natura: razza, religione, nazionalità, preferenze sessuali sono indicate colorando le sagome di differenti colori particolarmente intuitivi, per esempio rosa per gli omosessuali e giallo per gli Ebrei.
Dopo le sterili polemiche di alcuni blogger particolarmente suscettibili, si è deciso di modificare radicalmente il software per venire incontro alla sensibilità delle minoranze. Ora gli omosessuali sono indicati in giallo e gli ebrei in rosa.

Febbraio 2054. I-God
In diretta planetaria dal suo candido mausoleo personale a forma di centrale del latte , Steve Jobs, in procinto di spirare, presenta l’oggetto assoluto, la sintesi della purezza tecnologica, il distillato di 100 anni di ricerca Apple, il punto zero dell’intelligenza artificiale. All’apparenza potrebbe sembrare una piccola sfera bianca lucida. In realtà i suoi arcani circuiti nanotecnogici permettono di navigare in internet, spedire mail, fax, sms, pizze da asporto e fiori freschi in tutto il mondo, contiene videogiochi, tutti i libri della Biblioteca Vaticana e l’intera collezione di vinili di Red Ronnie. E sa anche fare le divisioni in colonna. Peccato che tutte queste funzioni siano inaccessibili dall’utente, il quale può solamente utilizzarla come pallina da ping pong.
I blogger di tutto il mondo, liberati dalla morsa soffocante della tecnologia, gridano al miracolo e si mettono a giocare a ping pong.
Il Vaticano avvia la procedura di beatificazione di Jobs e viene introdotta la messa per telefono.
Il vincitore dell’edizione 2053 di Amici di Maria De Filippi trionfa a Sanremo con la canzone “Tu che mi hai rubato il cuore”.